

Pascal scriveva “il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce”. Una frase che ben si presta agli aforismi romantici dei cioccolatini. Solo che il cuore di cui parla Pascal non è un cuore romantico. Il cuore è il centro pulsante dell’interiorità umana e lo strumento dello “spirito di finezza”, che riesce a cogliere i fenomeni nella loro interezza e complessità.
Il “cuore” è anche presente nella parola coraggio. Coraggio deriva dal latino coraticum o anche cor habeo, aggettivo derivante dalla parola composta cor, cordis, cuore e dal verbo habere avere: ho cuore. Il coraggio è avere cuore.
Quando si pensa al coraggio viene in mente la forza e una virtù umana che consente di affrontare i pericoli e le avversità a viso aperto, senza rimanere paralizzati dalla paura che una nuova battaglia o sfida può portare con sé. Il coraggio è una virtù che spesso è associata ai cavalieri o ai combattenti. Personalmente quando penso al coraggio mi viene in mente un cavaliere e la sua spada. O, meglio, mi veniva in mente un cavaliere e la sua spada. Ora il coraggio lo associo al movimento d’animo che insegue la serenità.
Quello che mi ha fatto cambiare prospettiva è stato il disquisire sulla parola coraggio di un professore universitario (di cui non ricordo il nome) durante una conferenza. La sua conclusione fu che il coraggio può essere inteso come l’unione di due parole cor e agio, per cui coraggio può essere inteso come l’agio del cuore. Il coraggio è il cuore che trova agio.
Questa cosa del coraggio come l’agio del cuore mi è rimasta impressa e ho cominciato ad associare il coraggio al cambiamento. Si dice che ogni cambiamento sia una sfida, che non si può non cambiare, che il cambiamento passa necessariamente per alcuni fasi, tra cui negazione e resistenza e che la resistenza sia particolarmente dolorosa. Se volessimo portare in causa il cuore potremmo dire che, quando si resiste al cambiamento, esso sanguina e fa male. Il cuore non ha agio.
Allora si deve sviluppare la capacità di gestire il cambiamento e qualità come la resilienza. E’ necessario imparare a comportarsi in modo diverso e più efficace rispetto alle sfide che dobbiamo affrontare ogni giorno. Dobbiamo sapere che il cambiamento è parte della vita e che nulla rimane tale e quale e immutabile per lungo tempo. Il cambiamento sembra essere una delle poche certezze, se non l’unica, della vita. Il cambiamento è naturale e sembra innaturale il fatto che le persone resistano al cambiamento. Il cambiamento è costante. Allora perché resistere al cambiamento?
Secondo Pascal, noi “conosciamo la verità non solo con la ragione, ma anche col cuore; ed è in questo secondo modo che conosciamo i principi primi, e inutilmente il ragionamento, che non vi ha parte, s’industria di combatterli”. Forse è necessario imparare a gestire il cambiamento con lo “spirito di finezza” che va oltre la ragione e la conoscenza. Si dice che per affrontare i cambiamenti è necessario, anche, avere coraggio. Forse è il termine coraggio che va interpretato in modo diverso per essere al servizio del cambiamento. Se il coraggio è fortezza, forza, spada e scudo combatterò contro il cambiamento. Se il coraggio è l’agio del cuore, è il cuore che cerca il suo benessere cercherò la strada che mi porterà a tale agio.
E’ un cambio di prospettiva. E’ illuminare la scena con una luce diversa dalla precedente, che consente di vedere zone che prima erano in ombra perché, magari, nascoste dalla luce della ragione, dai suo ragionamenti e dalle sue conoscenze.
Trattando il tema del cambiamento in sessioni di coaching ho chiesto, dopo qualche discorso molto razionale, “dov’è l’agio del tuo cuore?”.
Da coach “spari” la domanda, non sai se andrai a segno e ne capirai l’effetto dalla risposta. Quello che ho notato è che le risposte sono chiare e immediate, che si sa bene quale è la strada da percorrere e il risultato da raggiungere. Si mettono a tacere tutti i ragionamenti e i “ma” e i “però”. Si delinea ciò che la mente razionale ha cercato di combattere, resistendo alla nuova situazione che si sta originando e si trova chiara la strada per il cambiamento.
Il cuore sa sempre dove è il suo agio, perché il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce.